Tre giocatori diversi, tre personalità differenti, tre esempi di atleti in qualche modo unici ma in fondo simili, tre punti di riferimento per tutti quei giovani che amano la Serie A beach soccer FIGC-Lega Nazionale Dilettanti. Parliamo di Stefano Spada, Dario Ramacciotti e Franco Palma.
Stefano Spada per almeno dieci anni è stato senza dubbio uno dei tre migliori portieri d’Italia, punto fermo della Nazionale con un’ottima carriera anche nel calcio tradizionale.
Sicuro tra i pali, straordinario nei fondamentali, reattivo e dotato di uno spiccato senso tattico con la verticalizzazione con le mani che gli ha consegnato di diritto la palma di uno dei più forti assist man del beachsoccer. Il primo regista della squadra, sempre attento nella gestione del gioco capace di leggere in anticipo situazioni offensive e difensive. Un direttore d’orchestra della retroguardia. Un Buffon sulla sabbia in salsa romagnola, genio e….meticolosità. Dal 2009 al 2018 ha collezionato undici trofei, due con Catania e nove con Terracina. Per tante stagioni è stato il portiere italiano che ha segnato di più nella Serie A. Nel 2012 quando vestiva la maglia del Terracina è stato eletto miglior portiere del Campionato. Ci sono altri due anni da cerchiare in rosso per Stefano, il 2011 con i pontini quando ha centrato uno storico triplete ed il 2018 con la doppietta Campionato-Coppa Italia, i primi successi con la maglia del Catania.
“In entrambe le piazze ho vissuto dei momenti unici” – sorride Spada. “Terracina mi è rimasta nel cuore. Ho costruito legami indissolubili che porterò con me per tutta la vita. Al di là della competizione, sono questi gli aspetti più belli di uno sport come il beach soccer”. Stefano ci racconta un aneddoto tragicomico:”Dopo un rigore parato in una finale di Coppa Italia sono stato travolto dai compagni di squadra, nella foga capitan Angelo D’Amico mi ha fratturato due dita del piede. Per l’infortunio saltai le prime due gare dell’Euro Winners Cup! Ci ripenso e rido ancora, è stato un momento talmente intenso ed emozionante che non me la sono presa”.
Le altre due maglie indossate da Stefano, quella della Roma nel 2010 e l’ultima della sua carriera sulla sabbia, quella del Napoli nel 2019 e nel 2021. Qui si parla di Legend della Serie A ma come non ricordare le gesta di Stefano in Nazionale. Per lungo tempo è stato il portiere azzurro con più gol all’attivo (15). Nel 2021 ha ritrovato la maglia della nazionale nelle qualificazioni all’Europeo e al Mondiale dopo due anni di assenza. Nel complesso con l’Italia ha collezionato 201 presenze. In nazionale dal 2007, ha esordito nell’Eurocup. E’ stato vice campione del mondo a Marsiglia nel 2008, vice campione d’Europa in Portogallo nel 2010. Ha disputato quattro mondiali (19 presenze), l’ultimo nel 2017, ed ha giocato tutte le qualificazioni alla World Cup a partire dal 2007. Ha conquistato un argento ai Giochi Europei di Baku 2015. Stefano Spada, se non lui, chi può essere una leggenda del beach soccer?
Nel 2010 un gruppo di ragazzi si è ritrovato sulla sabbia della “Darsena” di Viareggio, la cosiddetta spiaggia del Muraglione. Un’allegra brigata di appassionati di beach soccer riuniti da un coach, Stefano Santini. In quel momento è scoccata la scintilla che ha segnato tre lustri della Serie A. Tra loro c’era Dario Ramacciotti soprannominato “L’Airone di Torre del Lago”, per le lunghe leve e l’attaccamento alla sua terra. Prima di sciorinare quanto fatto da Dario, ascoltiamo i suoi pensieri, sinceri e appassionati, com’è sempre stato Ramacciotti sul rettangolo di sabbia:”Il beach soccer per me non è stato solo uno sport ma una fetta importante della mia vita condivisa con dei veri e propri fratelli che non potrò mai considerare solo compagni di squadra, allenatori e dirigenti. Non è retorica, siamo stati una famiglia, lo saremo sempre”. Sono tanti i successi conquistati dal viareggino dalla lunga falcata:”Non c’è stata una vittoria migliore di un’altra, tutte quante sono state uniche e indimenticabili, ognuna a modo suo. Anche le sconfitte ci hanno forgiato. Se posso fare una digressione dalla Serie A, mi piace ricordare la semifinale del Mondiale del 2019 giocata in Paraguay quando battemmo la corazzata russa. Abbiamo vissuto quell’impresa come la mitica sfida Italia-Germania del 1970”.
Dario ci tiene a sottolineare un aspetto:”Come in tutti gli sport anche nel beach soccer la fiducia degli altri è importante. Io ne ho ricevuta tanta, una fortuna che mi sono guadagnato partita dopo partita non risparmiandomi mai”. La carriera di Ramacciotti nel beach soccer è legata indissolubilmente al Viareggio. Dal 2010 al 2019 cinque titoli conquistati e sette finali giocate. L’acuto nel 2016 quando i bianconeri hanno centrato il triplete Scudetto, Coppa Italia e Eurowinners Cup, la Champions del beach soccer. Nello stesso anno è stato premiato come miglior giocatore della Serie A grazie anche al suo record di gol segnati in un Campionato (14 reti).
Jolly dinamico, dotato di grande estro, Ramacciotti ha gonfiato la rete tante volte, oltre 150 gol in poco più di 100 presenze con il Viareggio. Ha chiuso la carriera nel 2021, a Catania, regalandosi gli ultimi due trofei, una Coppa Italia ed una Supercoppa. Il coraggio non gli è mai mancato, non è un caso se ha marchiato a fuoco quasi tutte le finali giocate.
Ramacciotti è stato devastante anche in Nazionale con 193 caps arricchite da ben 108 gol. Con la maglia azzurra si è tolto tante soddisfazioni: quattro Mondiali giocati (Ravenna 2011, Espinho 2015, Bahamas 2017 e Paraguay 2019), l’ultimo concluso sul podio d’onore con una sua doppietta in finale. Nove Europei vissuti da protagonista con il tripudio del 2018, il titolo continentale conquistato davanti al pubblico strepitoso di Alghero.
Per capire chi è Franco Palma basta il soprannome che si è guadagnato in 14 Campionati di Serie A: “Mente”. E’ raro trovare tanto fosforo, professionalità e correttezza in un solo giocatore, uno dei più vincenti nella storia del Campionato italiano. Mai sopra le righe, sempre concentrato sullo sport che ha dimostrato di amare profondamente. Franco è un esempio di abnegazione, impegno e Fair Play, un atleta che ha dato tanto al beach soccer, rispettato dagli avversari e imitato dai giovani. La sua carriera è legata a due amori: la sua città, Napoli, e la sua famiglia “adottiva”, la Sambenedettese. Palma ha alzato al cielo undici trofei, quattro Scudetti, pochi hanno fatto meglio. La sua storia in A è iniziata nel 2009 con i partenopei, fino al 2010, ed è terminata sempre a Napoli, dal 2021 al 2022. Napoli andata/ritorno, nel mezzo del percorso il connubio vincente con la Sambenedettese, sette stagioni e un’infinità di trofei. Un amore che l’ha riportato sulla Riviera delle Palme anche nella scorsa estate. Nella sua carriera anche due esperienze brevi, nel 2011 con la Roma e nel 2012 con il Terracina impreziosite da altri due titoli.
Franco ha giocato ogni partita come fosse la più importante, non è un caso se ha impresso la sua firma in ben sette finali diverse. Nel 2018 si è tolto anche la soddisfazione di prendersi il riconoscimento Fair Play della Serie A. L’estate del 2017 Franco non la dimenticherà facilmente grazie al triplete centrato con la sua seconda pelle, la maglia della Samb. “Tutto è nato da una società composta da persone passionali, unite da una grande amicizia, una società famiglia insomma. Se ci metti dentro ragazzi che hanno dei valori prima umani che tecnici ecco che nasce una squadra compatta che può superare ogni limite sportivo. E noi l’abbiamo fatto”. In queste poche parole Palma ha riassunto ciò che uno sport può infondere in un gruppo.
Ha subito gravi infortuni, si è rialzato ed è tornato a vincere. A 43 anni è un esempio per tutti quei ragazzi che iniziano a scoprire la magia del beach soccer. Palma si è distinto anche in Nazionale, in azzurro fino al 2013, 3 gol al Mondiale del 2011 giocato a Ravenna.
Come nel beach soccer anche nel calcio a undici Franco Palma ha fatto la differenza vincendo tanti campionati regionali e diversi titoli da capocannoniere, a conferma della sua versatilità. Ma c’è un’esperienza che spiega al meglio il senso dello sport per il talento partenopeo. Palma è stato il trascinatore del club di Quarto, “la squadra della legalità”. Una società in amministrazione giudiziaria, sequestrata alla camorra e restituita alla cittadinanza, con le insegne della legalità sulla maglia. Perché si può vincere anche prima di entrare in campo, Franco l’ha fatto.