Sapersi far trovare al posto giusto al momento giusto. Il segreto è tutto qui. Andrea Carpita intende cogliere l’attimo. E sta per riuscirci. Non ha mai disputato un Mondiale: nel 2011 non era ancora pronto, nel 2013 l’Italia aveva mancato la qualificazione, nel 2015 l’allora commissario tecnico Massimiliano Esposito gli aveva preferito Spada e Del Mestre. Ma sul volo che ad aprile porterà gli azzurri alle Bahamas, vuole salirci anche lui, forte di un 2016 uguale a se stesso, nel quale ha vinto tre trofei col Viareggio, realizzando il rigore decisivo nella finale di Euro Winners Cup e aggiudicandosi per la seconda volta di fila il titolo di miglior portiere della Serie A.
Sarebbe il coronamento di una carriera…
“Sento di meritarmelo. Da sette anni lotto per affermarmi in questo sport. Nel 2015 non avevo ancora l’esperienza di Spada e Del Mestre. Sono tornato a far parte del gruppo azzurro ad agosto, in occasione della Superfinal di Euro League, posso ritenermi soddisfatto del rendimento che ho tenuto. E poi sempre più nazionali tendono a presentarsi con tre portieri alle competizioni di maggior rilievo, quelle più lunghe e faticose”.
Alle Bahamas con quante possibilità di vincere?
“Partiamo da una consapevolezza: nel 2015 siamo arrivati tra le prime quattro, la finale ci è sfuggita solo ai rigori. Io ho assistito da casa alla semifinale persa con Tahiti, ho sofferto come se fossi coi miei compagni. Ce la possiamo giocare alla pari con chiunque”.
Chi temi di più?
“Il Brasile è la nazionale da battere, ha più margini di miglioramento rispetto alle altre. Ovviamente tra le favorite c’è anche il Portogallo. Dovremo prestare grandissima attenzione al Giappone, Tahiti dispone di ottime individualità. E guai a sottovalutare Polonia e Svizzera”.
Cosa occorre all’Italia per diventare campione del mondo?
“Carattere, personalità e spirito di sacrificio saranno indispensabili. Purtroppo in questi anni ci è sempre mancato qualcosa per vincere un trofeo importante. Adesso abbiamo tutto per poterci togliere grandi soddisfazioni. Ovviamente anche la fortuna dovrà assisterci”.
Cosa vuoi dire a chi farà il tifo per voi da casa?
“Ringrazio tutti coloro che lo faranno. Il loro supporto sarà prezioso, anche se giungerà da lontano. A Jesolo ci siamo resi conto di quanto immenso sia l’affetto del pubblico per la nazionale. E’ gratificante”.
E poi, dopo il Mondiale, sarai chiamato a riconfermati col Viareggio.
“Vincere aiuta a vincere, di sicuro non ci sentiamo appagati perché abbiamo realizzato il “triplete”. Ci vogliamo riconfermare e per farlo saremo ancor più competitivi”.