Emilia Romagna femminile: lo zoccolo duro è rossoblù

Sull'ossatura delle giovani del Bologna FC 1909, il selezionatore Maurizio Gieri sta cercando di costruire una formazione solida in grado di ben figurare al Torneo delle Regioni

Undicesimo anno alla guida della Rappresentativa di Calcio a 11 Femminile dell'Emilia Romagna per Maurizio Gieri che in Trentino cercherà di ben figurare al Torneo delle Regioni.
Cinquantuno anni il 25 febbraio, il selezionatore nativo di Medicina sta lavorando alacremente per raggiungere l'obiettivo accanto al confermato “secondo” Ortes Ricci Maccarini, l'uomo che, in assenza di Gieri, indisponibile per motivi di salute, guidò la Rappresentativa Femminile allo storico successo al Torneo delle Regioni del 2014.
“Fin qui abbiamo fatto tre raduni, poi, dopo la sospensione in occasione delle elezioni in cui Alberto Malaguti è stato confermato come Responsabile Regionale del Calcio Femminile, ne abbiamo fatto un quarto l'8 febbraio. Con il lavoro siamo comunque a buon punto. Abbiamo ristretto la rosa ed individuato un gruppo di ragazzine più giovani di grande qualità: anche quest'anno è probabile che nella lista delle venti ci saranno anche alcuni elementi che l'anno scorso facevano parte della Rappresentativa Under 15”.
Una squadra che, quest'anno, non sarà più seguita da Gieri ma a livello nazionale dai tecnici selezionati da Club Italia nei centri territoriali delle diverse regioni.
Forte delle esperienze maturate nelle precedenti edizioni del Tdr e di quelle avute prima come calciatore dilettante e poi come allenatore approdato al Calcio Femminile alla fine degli anni Novanta, Gieri ha le idee chiare sul tipo di squadra da portare in Trentino dall'8 al 14 aprile.
“L'ossatura sarà simile a quella dell'anno scorso grazie alla presenza delle ragazze del Bologna FC 1909 che stanno facendo bene nei loro campionati di competenza, da quello della prima squadra a quello Primavera. Quest'anno il limite di età stabilito coinciderà con l'annata 1994, ma è probabile che noi porteremo comunque anche delle 1996 che magari in passato non erano state prese in considerazione e che ora, dopo un percorso di maturazione, sono cresciute e che, per me, sono pronte a dare il loro contributo”.
E' possibile pensare di ripetere l'exploit del 2014? “L'anno scorso non pensavo che saremmo arrivate in semifinale, dove abbiamo perso contro Bolzano, una realtà che si è poi dovuta arrendere alla Lombardia nell'ultimo atto del Torneo. Le avversarie più accreditate per il successo sono sempre quelle, Lombardia, Veneto, Piemonte, forse anche Sicilia e Sardegna”.
Nei loro confronti l'Emilia Romagna sconta ancora un certo gap. “Pur essendo cresciuti in questi anni – spiega infatti Gieri – abbiamo ancora la necessità di allenarci ulteriormente, soprattutto sotto il profilo atletico, l'aspetto che dobbiamo potenziare di più. Abbiamo calciatrici di qualità, abbiamo ottenuto miglioramenti importanti dal punto di vista tecnico e tattico, ma dobbiamo cercare di essere sempre all'avanguardia, alzando costantemente l'asticella.
Bisogna far capire alle ragazze che, per migliorare ed ottenere risultati importanti, serve spirito di sacrificio. Giocare a calcio è bello, ma, prima di riuscire a divertirsi veramente, è necessario fare fatica”.
Su questi presupposti Gieri sta costruendo una squadra che dovrà dimostrare determinazione per arrivare fino in fondo al Torneo delle Regioni. “Lo spirito di gruppo, la voglia di arrivare e soprattutto la fame faranno la differenza. Se hai fame, quando vai a tavola mangi. Altrimenti, se hai la pancia piena, non mangi. E' mportante che tutte le ragazze comprendano che non andremo in Trentino per fare una gita di piacere, ma per ottenere il migliore risultato sportivo possibile”.
Come si vince il Torno delle Regioni (anche se Gieri, nel trionfo del 2014, non sedeva in panchina per problemi di salute, avendo lasciato la guida della squadra al suo “secondo” Ortes Ricci Maccarini)?
“Può sembrare banale, facendo sempre un gol in più delle avversarie, ma anche con una buona dose di fortuna e buone capacità. Senza nulla togliere a chi è venuto prima e a chi ha giocato dopo, ma il gruppo capace di aggiudicarsi il Torneo delle Regioni disputatosi in Friuli era di alto livello, avendo potuto contare su elementi che ora giocano in categorie nazionali e che, in alcuni casi, vestono la maglia azzurra dell'Under 19”.
L'atteggiamento farà la differenza. “Se contro le avversarie metti in campo grinta, cuore e voglia di raggiungere l'obiettivo, è più facile che tu riesca ad ottenerlo e ad arrivare in fondo. La volontà di conseguire il risultato è fondamentale”.
Un po' meno lo è il modulo. “Fondamentalmente giocheremo con il 4-3-3 che all'occorrenza potrà diventare anche un 4-2-3-1. Schieramento troppo sbilanciato in avanti? Se hai esterni che fanno la doppia fase, ragazze che hanno nella corsa una delle loro qualità principali, si possono tranquillamente adottare entrambi i moduli. Magari inizi la partita con un'idea poi, in base anche a come si comportano le avversarie, puoi cambiare in corsa.
L'importante è che le ragazze sappiano che a volte è necessario anche adattarsi a chi sta loro davanti per non subire più di tanto in difesa e per riuscire a rendersi pericolose davanti nella fase di possesso”.

Damiano Montanari